venerdì 27 novembre 2009

Metallurg 3-0 Atletico Avvolte



Il Metallurg scende in campo con la voglia di scrollarsi di dosso la figuraccia rimediata nel derby contro i cugini del verza. I volti degli atleti nel riscaldamento sono delle maschere impregnate di cinismo e ferocia, le palpitazioni dei sette vichinghi che si apprestano a stritolare l'Atletico Avvolte rullano come sinistri tamburi di guerra scuotendo ProRoma dalle fondamenta, le divise nere come questa notte senza stelle di novembre sono un macabro tutt'uno sferzato solo dal ghigno malefico che si apre sulle loro facce cineree come uno spicchio di luna calante.

Dopo interminabile attesa, alla spicciolata, si presentano anche gli avversari, dai cui sorrisi sornioni e dalle pacche elargite qua e là lasciano trapelare la soddisfazione per il banchetto di metallurghi che credono di apprestarsi a consumare. Pronti via, sotto la sapiente regia di Giappichini in veste di cameraman a bordo campo, la partita si arena stancamente a centrocampo. L'A.A. tiene il pallone, il Metallurg copre gli spazi con ordine, i portieri non sono impegnati se non per qualche sussulto nelle uscite. Al ventesimo la gara si accende, l'Atletico cerca di fare la voce grossa e coglie un palo interno su tiro di Loris deviato da un ottimo Castro. Sembra il preludio del gol avversario, un copione ormai mandato a memoria dagli uomini in nero, ma il Metallurg alza la testa e risponde all'offensiva avversaria. Un minuto più tardi, infatti, è la traversa a negare la gioia del gol all'estemporaneo prestito Adriano, protagonista di una bella serpentina e di un tiro liftato che però si stampa sul montante.
Ma la Fortuna sorride al DPO in questa notte senza stelle e senza luna e di lì a poco arriva il rocambolesco gol del vantaggio: la pressione del solito Adriano costringe la difesa dell'A.A. a ripiegare precipitosamente verso il portiere con un pallone truffaldino che, complice il terreno di gioco o i riflessi dei lampioni, schizza sull'erba eludendo l'intervento dell'estremo difensore e si insacca.
1-0. L'A.A. non ci sta e si riversa con tutti gli effettivi nella metà campo kalashnikovstellata. I neri si chiudono con grinta e ordine e sfruttano con una manovra ariosa e corale gli ampi spazi lasciati nelle retrovie dagli avversari. Su uno dei tanti contropiedi è Beautiful Mind a trovare lo spiraglio vincente dopo una cavalcata sulla corsia di destra: cross in mezzo sbagliato che si trasforma in un tiro imprendibile che sfiora un milione di gambe nell'area sicula e s'insacca nel solito benedetto angolino basso.
2-0, e mancano soltanto dieci minuti. L'Atletico riparte con rinnovata lena all'assalto del fortino avversario, ma il muro erto dalla generosità di tutti gli atleti metallurghi sembra una diga insormontabile tanto che Castro è raramente chiamato alla parata e gli assalti trinacri si affievoliscono o sul fondo o con sterili calci da fermo. I giocatori dell'Atletico, inviperito per l'assurdità del doppio svantaggio e stizzito per la sapienza difensiva del DPO, perdono in gran parte la testa. Volano calcioni bipartisan, ma mentre i neri le prendono e le danno da par loro senza fare una piega, i siculi si perdono in un mare di chiacchiere e tra le crescenti polemiche rischia di scapparci pure il morto: Tommy entra in netto ritardo, ma senza cattiveria, su Vito ABC e solo l'intervento divino gli impedisce di mandare a segno il montante destro caricato con il volto trasformato dal furore.
Come trasformare una partita tranquilla e senza storia quasi in una bolgia. Gli animi sembrano finalmente placarsi dinansi all'inesorabilità del cronometro, ed è il Metallurg ad aggiungere capitoli al Manuale del Calcio di José Altafini, proiettandosi in sempre più insidiosi contropiedi che esaltano la manovra corale della squadra e, quasi allo scadere, con un'azione ricca di dribbling e calci voltanti, portano al 3-0 firmato Adriano.
La partita finisce praticamente qui, con gli ultimi sterili assalti dell'A.A. controllati da una retroguardia metallurga cui l'aggettivo impeccabile non rende sufficiente merito. Era la prestazione che ci voleva dopo la batosta del derby, la prova di orgoglio e di carattere - condita da qualche episodio fortunato atteso da quasi un anno e mezzo - che rilancia il Metallurg in classifica, nelle gambe e nel morale. Adesso i ragazzi di mister Abdul sono chiamati all'esame più difficile: dare continuità, come mai è successo quest'anno, ai risultati per trovare finalmente quella convinzione e quella fiducia indespensabili per il definitivo salto di qualità.

IL PAGELLONE

Castro: vero leader della squadra e dell'area di rigore, è uno dei principali protagonisti della rinascita metallurga. Grinta, concetrazione e reattività sono il suo marchio di fabbrica. E' puntuale su ogni pallone, sullo 0-0 salva il Metallurg da un epilogo diverso deviando sul palo l'insidioso sinistro di Loris, mantiene per la seconda volta in stagione (record della FICA!) la sua porta inviolata. Non gli si può chiedere di più, a meno che qualcuno non ardisca chiedergli di pagare il campo a tutta la squadra. WALL 7,5

TOMMY: che partita amici per la testa più lucida dell'emisfero boreale! Nella notte di ProRoma un ritrovato Tommaso giganteggia sugli avversari non concedendo un millimetro all'attaccante di turno. Annichilito Treseguet, costretti i due talentuosi Loris-Materia a girare a largo dall'invalicabile linea del Fronte metallurgo, il nostro caterpillar si sala di anticipi e si esalta nei rinvii alla viva il parroco che più bianco non si può! Attimi di paura per la sua incolumità fisica e mentale quando Vito ABC reagisce malamente al suo unico anticipo sbagliato della serata. Un brutto gesto dell'avversario contrario allo spirito del Torneo che per fortuna non fa perdere la concentrazione al nostro centrale, che si premia così con la sua migliore partita stagionale. IL PIAVE MORMORO', NON PASSA LO STRANIERO! 7,5

Beautiful Mind: non so se non gli avessi detto che la curva del Bari all'Olimpico è stata la cosa più commovente che ho visto dall'inizio del campionato si sarebbe fatto 50 metri di corsa per venirmi ad abbracciare dopo il suo primo sigillo stagionale, ma sono gesti che fanno bene al calcio, anche se ho temuto per la mia incolumità vedendomelo piombare addosso con i suoi due metri di simpatia. Anche per lui una gara da incorniciare: padrone del gioco aereo, si esibisce in numerosi e spettacolari voli d'angelo per ripulire di testa l'area di rigore. Imposta sempre l'azione con calma e precisione - tranne una pericolosissima volta in cui si rivede in tutta la sua schifezza la vecchia coppia PdM/BM - si prodiga in sporadiche quanto efficaci azioni offensive. In occasione di una di esse trova il gol del raddoppio, della sicurezza e della vittoria, la rete che indirizza il match sui binari giusti e fa volare il Metallurg al secondo posto in classifica. 
Ogni parola è vana per descrivere la sua azione personale. Pigiate play qui accanto, chiudete gli occhi e immaginatevelo sgroppare palla al piede nelle praterie del MidWest. RANOCCHIA 7,5

Dottor Morte: indefesso pendolino della corsia destra, si esalta su tutta la fascia offrendo probabilmente la sua migliore prestazione stagionale. Dal suo lato non si passa, mai ma proprio mai, è il nostro beniamino trova sempre la forza di ripartire, rinunciando all'estenuante possesso che l'ha reso famoso tra i suoi detrattori, bensì preferendo farsi propiziatore e spesso sfortunato finalizzatore di quelle azioni di prima a tutto campo da destra a sinistra e viceversa che ieri sera hanno costituito la base di gioco e la continua pericolosità del rinato Metallurg. BRAVE HEART 7,5

Wolfman Bob: ecco l'altro protagonista della trasformazione e crescita metallurga, l'uomo che ha portato fiato, piedi buoni e cattiveria all'inesistente centrocampo kalashnikovstellato. Scorrazza con il suo parruccone di riccioli a tutto campo, rivelandosi decisivo nelle due fasi di gioco. Sempre ben posizionato davanti alla difesa in fase di copertura, è una diga fuori dall'area di rigore capace di spezzare una mole impressionante di azioni avversarie, capace - quando proprio l'azione prosegue - anche di spezzare qualche tibia, ma non con cattiveria come fanfaronava qualche frastornato avversario ma con quel piglio agonistico che è stata la vera e unica cifra distintiva di queste prime agognate vittorie metallrghe. Fondamentale anche in fase offensiva, calamita su di sé tutte le ripartenze del DPO facendo girare la palla negli spazi con essensiale intelligenza. Vogliamo fargli le pulci? Dovrebbe provare il destro da fuori un po' più spesso, perché ha dimostrato di avere un buon calcio. TITANICO 7,5

PeppeLecce: Pronti via, prende una brutta botta all'inguine che lo farà soffrire per tutta la gara. Un particolare che ne esalta la prestazione! Stringe i denti e domina come il suo dirimpettaio Zanardi la corsia di sinistra. Generoso, rude ed efficace in copertura, divora i chilometri che trova alle spalle del terzino avversario confermandosi uno degli elementi offensivi più pericolosi del Metallurg. Dopo tre o quattro belle azioni sfumate in extremis, mette il suo decisivo zampino sul sigillo finale del DPO: classica serpentina a convergere e assit al bacio per Adriano giusto un attimo prima di essere alzato di peso dal mazzulatore di turno. Il contrappasso? Tutti a lamentarsi per l'inaudità violenza di questo furetto tutto dribbling e corsa che non fa certo dei falli il suo marchio di fabbrica. Lo chiameremo... HULK HOGAN 7,5

Adriano: frutto del mercato di riparazione dell'ultimo minuto, tifosi e dirigenti già si auspicano che questo giovane talentuoso non sia soltanto una cometa da 10 luglio ma possa rappresentare una nuova valida alternativa offensiva per quello che ancora oggi rimane il reparto più deficitario del Metallurg (girandole di assenze e gol fatti parlano da sé). Si cala bene nella parte del centravanti che spizza i palloni sulle fasce e si ritaglia degli ottimi momenti di gloria con qualche azione davvero pericolosa. Sfrutta la rapidità contro le lunghe leve dei difensori avversari e - se la traversa gli nega la gioia di un gol da cineteca, doppio dribbling e tiro teso al giro sul secondo palo - trova l'angolo giusto nel finale a coronamento di una gara in cui il suo apporto alla manovra ampia e corale è stato costante e determinante. Lo tesseriamo a gennaio come... BECKHAM 7,5

4 cazzate:

Anonimo,  27 novembre 2009 alle ore 14:27  

essenziale con la z....non con la s....

Sir Charles Littlegood 27 novembre 2009 alle ore 15:31  

scusi dottore! ci sono anche altri due errori, se li trova avrà in omaggio una simpatica miniatura di tommy!

BHH,  27 novembre 2009 alle ore 17:58  

scusate ragazzi ma non siamo primi in classifica?

Castro,  28 novembre 2009 alle ore 18:47  

purtroppo no...il verza ha abbattuto i pepper 6-5 e comandano loro con 2 punti di vantaggio...ma li riprendiamo dove vuoi che vadano?

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