Real Verza Metallurg: tanto a poco
Quelle del Metallurg non dovrebbero essere più cronache o pagelle, ma episodi di un sitcom brasiliana di seconda mano, buone per allietare una platea di grandi e piccini, sadici e amanti del grottesco, umoristi e antropologi di diversa estrazione.
Essì, un bel giorno ci cimenteremo nello scrivere il tragicomico feuilletton a puntate del D.P.O., ma per oggi ci accontentiamo di narrare l'inenarrabile ennesima puntata del Metallurg Horror Picture Show.
Star indiscussa, già contattata a più riprese ma senza successo da Bollywood, è il Principe delle Nebbie, che ache ieri ha trovato un comprimario d'eccezione, il mitologico portiere Mani di Pietra, già ribattezzato di Burro, cui la nostra regia ha concesso oggi un impareggiabile contributo video, un tributo a imperitura memoria.
La partita finisce 6-1 prima del fattaccio, 11-2 dopo il simpatico siparietto. Insomma, il Metallurg subisce più gol con il portiere che senza... Risultato impietoso per una prestazione che rimarrà negli annali del calcio.
La prima parte di partita è divertente e tutto sommato equilibrata. Il Verza passa grazie a Milluzzi che illumina il destro di Jet-Leg-Vespozzo, poi dà l'impressione di poter dilagare grazie all'ottima intesa subito scoccata come scintilla amorosa tra il Principe e l'estremo difensore con la maglia dell'Aston Villa (non ce ne voglia, ma per onor di Barman non possiamo chiamarlo metallurgo per non tradirne lo spirito!). Innocuo cross di Nocciolo, il Principe lascia sfilare, e Mani di Burro accompagna con amorevole affetto la sfera il rete: 2-0. Buon lavoro sulla sinistra del verzico Lorenzo, cross a parabola made in Jesus Christ, Manos de Matequilla osserva con compassionevole amore la palla superarlo e Vespozzo insacca il 3-0 di testa sulla riga di porta.
La partita sembra chiudersi qui, ma il Metallurg trascinato da un buon Di Blasi, dalla spinta di Tuttociola e dalla prova generosa del Dottor Morte, accantona le polemiche contro Farfallina Bianca e accorcia le distanze: tiro cross da sinistra di Tripletta Di Blasi con Morte che sulle ali del Fato si avventa sull'apparentemente perso pallone e annichilisce uno splendido Barman (ma come fa?!) con un destro al Fulmicotone. Il nostro portiere l'avrebbe parata! 3-1!
Trascorrono i migliori minuti dell'incontro: il Verza tira un po' il fiato e il D.P.O. cerca la manovra d'aggiramento trovando in Geppo e soprattutto in un Barman ispiratissimo (anche se è più simpatico quando para e non parla) valido argine alle piccole speranze di rimonta. Ma all'ennesima incursione sulla sinistra (fascia dove comunque la costante superiorità numerica verzana non ha impedito ad Alessio di sfoderare un ottima prova, Milluzzi (sì, avete capito bene signori!) si trasforma in Fantantonio da Bari e s'inventa un diagonale di prima sul palo lontano fotocopia di quello sfoggiato dal più blasonato sosia domenica contro il povero Toro. 4-1 e chapeau, mentre il nostro eroe di giornata, novello San Pietro, non si capacita di aver subito il gol accendendo un rissa con la rete della porta...
Ma il giallo s'infittisce, tanto che alcuni maligni vociferano della presenza di Agata Christie sugli spalti. O forse era Poirot, magari Maigret, probabilmente la Gialappas.
Alla mezz'ora il Verza allunga di nuovo con un uno-due di cui andrebbe fiero anche il buon Seaman. 28' minuto: il reiventato stopper Geppo cavalca sulla mediana del campo e calibra un traversone troppo lungo per tutti destinato alle manone (di pietra stavolta davvero) del peperoni-berlusconi-trappattoni-Numero-Uno metallurgo. "MIA!!" grida questi tra lo stupore degli astanti, ridestando le speranze di sesso profano della celebre madonnina di Katanga. Ma la manona protesa con gentil garbo verso l'innocuo pallone, si tramuta presto nell'apoteotica celebrazione del grottesco portieristico: sfera accarezzata con timido riserbo e accompagnata in porta. 5-1, e la Madonnina di Katanga era già tutta bagnata!
30' minuto: ennesimo cross da sinistra di un eventuale loris/lorenzo/marito-di-geppo, palla che sorvola con amorevole rotazione tutta l'area piccola e lo specchio (rotto) della porta metallurga, grande semirovesciata di stinco da zero metri (come dicono a Mediaset Premium) e 6-1. "Eh che cazzo! Non mi copri mai il secondo palo!" ha l'ardire d'infierire il neo-ex-portiere mani-di-burro-cuore-di-stagno-burattino a quello spilungone del Principe, beffato da quella mezza sega di Vespozzo. Principe che, dall'alto del suo caratterino amabile e votato alla compassione e al perdono, specie sui campi di giuoco, non perde l'occasione di esprimere con sofisticata sintesi il malumore sopito e taciuto per gli innumerevoli interventi capolavoro del portinaio astonvillato: "Va a cahare, colabrodo!". Che poi voleva dargli del colapasta ma non gl'è venuta la parola, ma tant'è: manone-di-sburra fa sfoggio della manicure a una Agata Christie sempre più interessata a simili scabrosi dettagli, si toglie i guantoni con gesto al tempo filosofico e artistico tal da sembrare un'opera di Bas Meerman e, salutati gli astanti, prende la via degli spogliatoi segnando la prematura fine della sua partita e della promettente carriera metallurga. Lo piangono parenti e amici, la vedova è inconsolabile, lunghissimo il corteo funebre snodatosi lungo tutto il paese. Officiava le esequie Katanga.
La seconda mezz'ora è una scampagnata del verza sulle ridenti colline del Metallurg. Vespozzo fa il possibile per non accorciare le distanze sui fuggitivi Bobo e Domenico del Peroni in classifica marcatori ma insacca comunque altre due pere, Milluzzi (sì, avete capito bene signori!) trova la seconda soddisfazione personale da fuori area...e chi più ne ha più ne metta! Per il Metallurg - cui il marito-di-geppo va a dar man forte per non finire nella ridicola gara di 9 contro 6 - trova la soddisfazione del secondo gol della bandiera ("Vito scende in fascia, palla tesa in mezzo e autogol, non so di chi, mi sa Noch, ma non sono sicuro" mi dice Tommy dalla regia) e l'orgoglio di subire meno gol (grazie allo SPIRITO METALLURGO! ma quale?) di quelli incassati grazie alla stupenda prova dello spaventapasseri del Mago di Oz.
Finisce come era iniziata, con il Metallurg che caldo caldo se ne torna negli spogliatoi e trova pure la forza d'ironizzare sulla mancanza del prodotto di Dabbicco, con un DiBlasi scoppiettante anche fuori dal campo che chiede a Tommy di prestargli il phon e con Agatha Christie che faceva capolino in entrambi gli spogliaoi in cerca di un compagno per l'accoppiamento ma ricadendo alla fine saggiamente sul buon vecchio sorriso-di-plastica-ma-attento-che-ti-spacco-le-ossa Katanga.
La maledizione del portiere avanza, come del resto la panza. Solamente trovando quanche reale innesto metallurgo e non semplici figuranti maniacodepressivi, che possono stare a casa, potremo ritrovare la voglia di tirar su (a volontà) un campionato nato male. Ma soprattutto... TIRIAMO A VOLONTA'! Che magari ci ripigliamo... (si ringrazia Tommy per la nota di chiusura corsivata)
LE PAGELLE
Mani di Pietra 10: sulle palle alte, su quelle basse, in uscita e tra i pali firma con un originale marchio di fabbrica la sua prima assoluta nella F.I.C.A. Prova unica ed inimitabile arricchita anche da un'importante dimostrazione di carattere e sangue freddo. Era meglio la Signora Maionchi! (E MO NOCCIOLO LO METTI IN TOP7 CAZZO!)
Alessio 6,5: corre come un pazzo, toglie il frenoamano dopo qualche partita in chiaro-scuro e chiede alla casa produttrice di passare da Fiat Duna almeno a Panda 4x4. Va bene, ma senza paracolpi su fari però! Ritrovato!
Gemello 5: ci fidiamo del giudizio del Dottor Morte. Nonostante un inizio che sembrava promettente (anche con qualche sortita offensiva), dimostra di non avere quel senso tattico che spesso gli permette di supplire alla panza, perdendo troppo spesso e troppo presto il senso di posizione e anticipo. Ormai, ahimé, quello di macchietta è indelebile, più che al Fair Play sarebbe meglio si votasse al Station Play (sul divano).
Vito 6,5: si dichiara stanco ma offre una buona prova, condita da un quasi-gol e impreziosita da un piglio deciso (e insolito fin'ora purtroppo!!) che lo eleggono automaticamente a nuovo insperato e gradito leader silenzioso della squadra. Parla ai compagni, invita all'ordine e a non mollare anche nei momenti più cupi del match. Quando parte, poi, non ce n'è per nessuno...
Tommy 6: quando si naugraga il capitano è l'ultimo ad abbandonare la nave. E lui sta lì, sul ponte di maestra, a condire un gara di sofferenza con qualche rinvio, un tentativo di autogol, abbondante tenimento a discorso (con vespozzo ci parlo io!) e uno stop in area al volo in mezzo a due avversari cui è seguito un pallonetto che se fosse stato 10 centimetri sotto e non sopra la traversa (come fu!) sarebbe stato il gol dell'anno F.I.C.A. 2009. Encobiamile prova da leader carismatico quando, tra i pali, per difendere l'onore del neo-ex-acquisto-mani-da-schifo si esibisce in una mancata uscita peggio che andar di notte.
Di Blasi 6,5 (ci si scusi se non osiamo andare oltre il sei e mezzo dopo la prova del Metallurg di ieri): zitto zitto si mette in cabina di regia e siamo sicuri che se fosse stata partita vera fino alla fine avrebbe portato qualche soddisfazione in casa metallurga. Dribbling, assist, corsa, non ha paura a tirare in porta da tutte le posizioni e con entrambi i piedi nonostante la fama e la forma del portiere "nemico". Coraggioso e ritrovato, il Pupillo è tornato!
Morte 6,5: non è vero che non si ammira mai come gioca perché, partendo dal fatto che cambia ruolo più in fretta di quanto milluzzi non cambi gli uomini, non si può che fargli un merito dell'impegno e della costanza di rendimento delle sue prestazioni. Certo, in una squadra votata alla palla lunga e pedalare e alla difesa a oltranza, quello della punta rischia di divenire un ruolo ingrato, ma lui si è messo là davanti a testa bassa, salando di sportellate geppo, chiudendo qualche triangolo importante e facendosi trovare prontissimo sulle poche (sull'unica!) palla buona da spingere dentro della serata. 3-se-ghé
bene ho finito, vado a farmi licenziare.
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