L'ULTIMA PAROLA
Stavolta la conferenza stampa è gremita. ci sono tutti gli inviati delle testate nazionali, ci sono le nane ukraine, i watussi con la loro piccola piccola ciola, c'è il mago dei numeri istat, il vecchio baudaffi. c'è la ciola di tuttociola. c'è mad rabbit che si guarda intorno infastidito. gemello ha mandato dei fiori, poi è arrivato e li ha mangiati. behemot ha mandato tutti a cacare. morte ha mandato in dono la sua gamba sinistra, grondante sangue.
su una sedia vuota, in prima fila, qualcuno ha scritto solo "milella, capitano".
il Professore entra a testa alta. stavolta ha scritto il suo comunicato con la penna a un milione di colori cinese, che dicono che profuma e invece emana un tanfo insopportabile di gamberetti all'agrodolce. erano arrivati anche i toscanacci del rel verza, pronti a fare le loro battutine vernacoline, pronti a fare i pieraccioni, i benigni e i panariello, agitati in cerca di cazzi da succhiare come vampiri impazziti. sono stati gentilmente scuoiati. behemot ha pisciato sulla loro carne viva. una sciarpa del real verza è stata usata per raccogliere i loro bulbi oculari e mandarli alle puttane delle loro madri.
il professore abbozza un sorriso. poi legge:
"non c'è niente di più patatico delle dimissioni ritirate. non ho mai sopportato i burattini incapaci di prendere una decisione e poi mantenerla. per questo ieri sera ho deciso di confermare le mie dimissioni, nonostante mi sia ampiamente reso conto di avere esagerato con alcune considerazioni. prima di tutto voglio spiegare i miei motivi: abbiamo perso, abbiamo perso 9 a 4 (o dieci a zero, che cazzo dui differenza fa?). per questo ho deciso di accettare l'incarico di allenatore di questa squadra. per riportarla ai trionfi contro il nemico. tutti quei trionfi che ci avevano fatto volgere lo sguardo verso il cielo e gridare al signore iddio "adesso tocca a te". non ho saputo tirare fuori niente di meno di un pareggio, ma ero fiducioso per il futuro. poi le assenze di lunedì e martedì mi hanno mandato in bestia. io ho il mio modo di fare l'allenatore e la mia idea su cosa è una squadra di calcio. non voglio allenare sostituti, né campioni né handicappati. io voglio allenare i miei cinque ragazzi. io voglio vincere, vincere subito e vincere sempre. inchiodare un cazzo in gola a quei froci verdi e andarmene a mangiare le cozze con i denti ancora sporchi di sangue. non avrò pace finchè non li vedrò uscire dal campo come ai vecchi tempi dicendo "basta, non ce la facciamo più". per questo non ho capito tutti gli infortuni, le scuse, i ritardi, la vulìa alternata. ragazzi, figli, pezzi di merda, anche con una gamba si va in campo per lavare il disonore. fino a vendetta ottenuta non ci si ferma. questo è il motivo delle mie dimissioni. però - perchè ogni professore ama i però - stamattina ho capito che il destino di un condottiero non contempla l'abbandono. l'ho capito leggendo le parole dei miei amati pargoli di sterco. le dimissioni sono state un peccato di superbia. chi sono dunque io per mettere in dubbio il sacro cazzo incendiato dei miei uomini? e se davvero credo che siano dei debosciati, non sono le dimissioni che servono, ma una lotta a mani nude, delle urla forsennate e una sola unica valanga verso la porta avversaria. per questo io innanzitutto chiedo scusa per la mia arroganza, chiedo scusa a quelli che se lo meritano, e in cuor loro lo sanno, e in cuor mio sicuramente lo so io. sono comunque venuto per confermare le dimissioni, perchè ho pensato che anche se sbagliata la decisione va rispettata. ma poi ho visto quella sedia vuota e quella scritta, "Milella, capitano" e il fraterno amico Morto mi ha passato un foglietto in cui aveva ricopiato con impegno il commento del vecchio capitano.
e ho capito
ho capito fratelli, pezzi compatti di un solo grande cazzo, che io sono un piccolo uomo, che le mie decisioni sono piccole quanto me e che solo l'odio e il furore sono più grandi di me. io voglio essere più grande di me! io voglio odiare! io voglio cavalcare il furore! io sono la base del grosso cazzo intostato che tutti siamo! io sono ancora il Professore! io sono e resterò il vostro allenatore finchè non mi squarterete e non sparerete i miei poveri resti ai quattro venti. io sarò l'allenatore e voi cinque sarete le mie spade! solo voi cinque! AAAHHHHHHHHHHHHHHH!!!! adesso buttate fuori tutti questi froci e andiamo a conquistare il mondo!"
a quel punto con un cenno della testa si è rivolto ai suoi. nella sala è stato il putiferio. behemot ha mangiato i nani e i giganti, gemello ha sparato con una mitraglietta sovietica a tutti i giornalisti. la ciola di tuttociola lamontanara ha tagliato teste e mani. mad rabbit ha fatto scempio dei cadaveri. poi è calata la notte
chi vi scrive è prigioniero del cesso di casa preneste. credo sia arrivata la mia ora. se le furie del DPO mi risparmierannno offrirò loro le mie mani e i miei occhi. non scriverò mai più niente. io ho visto le fiamme dell'inferno. e sono meravigliose.
2 cazzate:
FRANCO! FRANCO! FRANCO!
Masticando le budella di un avversario, prima di andare a coprare i fagioli per ripassare la trippa di milluzzi, nella mestruale confusione del lago di sangue avversario, un solo grido si alza dalle gole sataniche dei metallurghi.
FRANCO! FRANCO! FRANCO!
Salve sono la pornosegretaria di Milella e sono un trans. Il dottor Milella, fantasista a riposo, è affetto da starnuti misti a muco e mal di gola detto Pearl Harbor.
Ma dalle lenzuola tumefatte del suo scintillante letto a soppalco, ha mosso un dito esile di commozione e rilancia la sfida. Da fermo. Ha detto di dire: "Metallurghi, avanzi!" , credo ma potrei sbagliare. Hugo.
Posta un commento