giovedì 21 gennaio 2010

Metallurg 0-3 Red Pepper



Finisce con una sconfitta, rotonda quanto meritata, la partita più importante della stagione.

Nonostante il culo a strisce che ci hanno fatto gli avversari, nonostante l'auspicata prova di carattere sia venuta meno sul più bello al nuovo DPO, lo stile Metallurg e la consapevolezza che il campionato è ancora tutto da giocare ci impongono di rendere conto del match spegnendo sul nascere il silenzio da imbunnamento che ormai è marchio di fabbrica di tutte le squadre del torneo.
Il Pepper partono forte e nel giro di dieci minuti trovano il doppio vantaggio che segnerà la partita. Prima su angolo, poi su una palla che sembrava spegnersi, i rossi trafiggono la porta kalashnikovstellata: 2-0. Tra il freddo, scleri, qualche bella pedata, trascorre una mezzora di equilibrio. Il Met spinge senza rendersi mai o quasi pericoloso: due le occasioni in tutta la partita, una sulla testa di Colella (fuori di poco), una sui piedi di Adriano (parata). I Pepper agiscono di rimessa senza però sfruttare gli spazi lasciati dagli avversari e costringono il DPO a lanci lunghi con un pressing asfissiante: sarà questa la chiave di volta dell'incontro, che premierà gli ospiti. Una di queste situazioni si trasforma nel gol del definitivo 3-0, grazie a un bolide dalla distanza di un centrocampista avversario che piega le mani a Castro e s'infila all'angolino. Nel finale saltano gli schemi, il DPO si riversa in avanti più con disordine che con generosità e soltanto qualche prodezza di Castro, qualche intervento in extremis del Doc. Mortis e l'imprecisione avversaria salvano gli uomini di Capitan Nuceddha da una sconfitta ben più pesante.
Una sconfitta giusta, arrivata probabilmente non per evidente inferiorità quanto per la mancanza della tranquillità, della compattezza e della cattiveria che hanno caratterizzato le ultime uscite kalshnikovstellate. Una sconfitta comunque, che la squadra ha il dovere di digerire prima di subito, senza drammi, senza disfattismi. Da qui alla fine dell'Apertura mancano ancora due partite, due derby, sei punti da sudare e guadagnare. La gloria è ancora a portata di mano!

LE PAGELLE DELLA POIANA

Castro 5,5. Per la prima volta da quando il met ha un portiere una sconfitta dipende un po' anche da lui. Ma risulta comunque eroico in un paio d'occasioni.

Gemello 10. Per la carriera e per il tappamento di vena con cui ha rievocato i bei tempi andati. Per la prestazione di ieri, dividere per due.

Behemoth 5,5. Stavolta il migliore là dietro è lui. Ruvido ma efficace, almeno fino allo schioppamento finale.

Beppe 5. Non fa grosse stronzate, ma mancano la sensazione di pilone incrollabile e il muro di gomme delle ultime uscite.

Colella 4. Per uno col dna da difensore come lui, regalare due gol è una macchia da lavare. Ci prova subito con foga, ma finisce per dilapidare le poche energie e trasformarsi nel suo omonimo melo dei giorni peggiori.

Vito 4,5. Evidentemente commosso dalla faida interna alla sinistra nella sua regione natia, si scorda di marcare e di spingere.

Baudaffi 5. A uno come lui non si può chiedere di risolvere da solo, ma di illuminare. E ieri sotto il suo faro c'erano solo munnezza e tarponi.

Dr.Lesioniaggravate 5,5. Corre, recupera, cana, ma non aggredisce (se non verbalmente) e non riesce a creare occasioni.

Adriano 4,5. La tromba prepartita sorte gli effetti previsti.

2 cazzate:

l'arbitro,  21 gennaio 2010 alle ore 19:16  

e l'arbitro? un voto all'arbitro, cazzo

Anonimo,  22 gennaio 2010 alle ore 09:44  

Faenzi (sez. della Chiana) 8,5: dirige con il piglio e l'autorevolezza che hanno fatto grandi gli arbitri del passato. Nella scintillante divisa appositamente disegnatagli dal CONI, dirige un incontro virulento con la sicurezza del miglior Albertone Nazionale in piazza Venezia. Solo gli strascichi di una storia d'amore con Cannone, evitano, nel finale, un fioccare di cartellini che lo stesso Platini ha definito doveroso. PAIRETTO

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