martedì 20 ottobre 2009

Red Pepper 1-3 Metallurg


Finalmente amici! Finalmente, è proprio il caso di dirlo, dopo circa otto mesi senza una vittoria ufficiale - l'ultima proprio un 4-0 ai Pepper - oggi ci possiamo prendere il piccolo lusso di spugnettarci un po', e il materiale per farlo in queste pagine non manca di certo...

Bella e netta vittoria quella conquistata ieri sera dagli uomini di Mister Abdul. Partita tirata, a tratti un po' nervosa, che ha premiato la squadra più cinica e organizzata. I Pepper danno tutta l'impressione di partire a mille: grande possesso palla in orizzontale e qualche verticalizzazione che sembra poter impensierire la difesa metallurga. La LLOD (e BM) ci mettono la giusta esperienza e dove non arrivano con gli anticipi rimediano con qualche calcio ben assestato. I Pepper così non sfondano e alla prima occasione il DPO passa: Gemello scende per vie centrali e lascia partire un siluro che vale l'1-0. Passano pochi minuti e PeppeLecce in percussione trova il raddoppio. La partita si mette sui binari giosti per il Metallurg, che da quel momento lascia l'iniziativa ai Pepper. Ma i rossi non trovano sbocchi tra le fitte maglie kalashnikovstellate e si limitano a sterili tiri dalla distanza, buoni solo a esaltare i voli plastici di Castro. Dopo lunghi minuti di monotona pressione, i Pepper accorciano grazie a un guizzo su calcio d'angolo, ma le loro speranze di rimonta sono presto stroncate da un esterno da distanza siderale di Tuttociola che segna il definitivo 3-1. Può iniziare l'agognata festa in casa metallurga!

CASTRO: grande serata per il numero 1 in maglia gialla. Padrone dell'area di rigore nelle uscite alte e basse, dirige il pacchetto arretrato con l'autorità e la grinta che fanno grande ogni portiere. Reattivo e sempre concentrato, trova a più riprese il tempo di esaltarsi sulle conclusioni da fuori degli avversari, prodigandosi in tuffi plastici con giravolte in atterraggio che scaldano le ragazze pon-pon sugli spalti. Decisivo con i suoi riflessi su un calcio di punizione battuto a sorpresa che avrebbe potuto cambiare le sorti del match, altrettanto incolpevole sul gol del momentaneo 1-2 subito da due passi. Idolo della curva, è ormai diventato il cardine della difesa metallurga. ASSO PIGLIATUTTO 8

D'ABBICCO: un animale da combattimento. Questo è il Dabbicco reduce dalla purga tattica di mister Abdul. Il pressing alto/basso, suo nuovo marchio di fabbrica, funziona, anzi esalta le caratteristiche del terzino di Bari Vecchia. Puntuale e arcigno in marcatura (sulla destra ieri sera non è passato nemmeno uno spillo), non sbaglia un passaggio in fase d'impostanzione e macina chilometri sulla corsia quasi fosse indemoniato. Il vero salto di qualità è segnato però dal modo in cui si fonde con la manovra corale della squadra. Se ci rivordavamo un Dabbicco macinatore di chilometri sulla sua rotaia a destra, ieri il giovane talento rinvenuto in un cavolo sotto le macerie di Punta Perotti, ha messo in seria difficoltà il suo diretto avversario con degli intelligentissimi tagli verso il centro. Peccato che quando il suo movimento poteva essere premiato abbia cercato una volé di tacco invece di un piattone sicuro. FANTASIA AL POTERE 7

TOMMY: al primo minuto subisce remissivo un cazziatone di Gemello dopo un palla banalmente persa e da quel momento non sbaglia una virgola. Continua a ripetere a più riprese al suo compagno di reparto che lo fa "cacare di risate", ma si dimostra capace di vincere la ridarella provocata dal vernacolo toscano ribattendo colpo su colpo alle sfuriate offensive avversarie. Cerca il gioco pulito, commettendo pochi falli, e quando non trova l'anticipo decide saggamente di contenere gli avversari obbligandoli a decentrarsi o a ripartire. Scende meno del solito sulla sinistra, ma quando imposta dalle retrovie ha sempre il sangue freddo per alzare la testa e appoggiare con sicurezza, rinunciando a quegli stop a inseguire al cardiopalma con cui spesso ci aveva deliziato. Sicuro, ordinato, lucido (la pelata aiuta) al punto di non dover ricorrere al gioco rude. Nel postpartita professa infatti un'inspiegabile redenzione. SAN TOMMASO 7

BEAUTIFUL MIND: la sua presenza tiene accesa la polemica nell'house organ metallurgo per tutto il pomeriggio. Alla fine il forfait del Mister gli restituisce un posto tra i convocati e lui risponde con un buona prestazione. Deciso in difesa, gioca spesso d'anticipo senza concedere spazi agli avversari. Leader del gioco aereo, con lui in campo la difesa metallurga è invalicabile sui cross e i lanci lunghi. Peccato che non vi sia ancora sintonia tra i suoi inserimenti e i cross dei compagni sulle palle inattive in attacco, perché il suo capoccione a quasi due metri dal suolo potrebbe rivelarsi un'arma davvero pericolora. Spostato per dieci minuti sulla mediana soffre maggiormente il ruolo non suo, ma rinuncia saggiamente agli inserimenti per coprire sul talentoso (a parole) trequartista avversario. Mezzo voto in meno per essersi perso l'uomo sul gol dei Pepper, anche se era quasi impossibile anticiparlo. Solido e senza sbavature, aspettiamo soltanto l'incornata vincente. MARIO YEPES 6,5

GEMELLO: pronti via e alza di un metro e mezzo un avversario lanciato a rete. Di qui non si passa, è il messaggio criptato, e dopo la seconda mazzata ben assestata al centrocampista pepper ribattezzato Frignisteo i Pepper capiscono l'antifona e da quel momento il tiro da più vicino che fanno sono 25 metri. Si francobolla per il resto della partita a Generale trasformandolo nell'ectoplasma di sé stesso e trova anche il tempo di sbloccare il risultato con un gol che resterà negli annali della F.I.C.A.: anticipo di petto e catramina da in-culo-a-Dio che uccella il portiere avversario (che dopo il primo fallo millantava "vedete come lo sistemo se osa venire in avanti", fanfarone...) con una traiettoria potente e beffarda che termina la sua corsa in rete dopo aver sbattuto sulla traversa e sul palo. Dopo la fortunata (molto) magia, adesso è obbligato a trovare un po' meno tranche agonistica e molta più continuità. TERRA-ARIA 7

TUTTOCIOLA: probabilmente sabato sera si è visto l'anticipo Genoa-Inter e ha pensato che Stankovic fosse solo un pallone gonfiato. E' sua infatti la perla che regala la sicurezza dei tre punti al Metallurg: un esterno potente e deciso da centrocampo che beffa al millimetro il portiere rimasto fuori dai pali dopo un rinvio sbilenco, proprio sui suoi piedi. Nei cinquanta minuti precedenti tanta sostanza. Dà una mano alla linea difensiva e copre la sua fascia di competenza con sprezzante facilità. Non ha ancora il polmone nè la gamba per spingere a stantuffo continuo come ai bei tempi, ma supplisce al ritardo di preparazione con una gara ordinata e ripartenze intelligenti. Perdipiù, Cannone non è un cliente facile da affrontare ma quando decide di andare fino in fondo crea sempre grossi grattacapi alla difesa avversaria. Con il Verza aspettiamo la consacrazione. FIGLIUOL PRODIG(I)O 7

WOLFMAN BOB: la Provvidenza ieri sera si è messa la parrucca coi boccoli. Se il test di ieri si rivelerà un acquisto più o meno definitivo il Metallurg potrà vantare un altro ottimo colpo di mercato: un mediano vecchia maniera che non disdegna qualche sortita offensiva. Il buon Colella si piazza a fare schermo davanti alla difesa, pressa - finché regge la gamba - praticamente a tutto campo e detta i tempi delle ripartenze. Prova maiuscola - migliorabile a detta dei suoi procuratori - che alterna il sacrifico alla buona qualità. Nel finale, a risultato acquisito, s'invola tutto solo versa il portiere avversario in cerca della meritata ciliegina, ma fallisce la doppia occasione: prima sbaglia la finta del torero sul portiere in uscita, poi, allargatosi, non dà abbastanza giro al suo piattone beffardo. CARLOS DUNGA 7,5

DOTTOR MORTE: altra grande partita del Dottorino formato convenienza: ne compri due e ne paghi uno! Messe in naftalina giravolte, dribbling insistiti e ripartenze a testa basta, il Doc offre una prestazione di grande sostanza e sacrificio. Sulla fascia destra o su quella sinistra, si muove con intelligenza senza palla, ringhia sulle caviglie avversarie in fase difensiva, riparte come un matto alla ricerca della superiorità. Il centravanti difensivo che s'inventa nella seconda parte di gara premia le sue doti atletiche e consacra il suo sacrificio al servizio della squadra. Grazie a una forma davvero invidiabile riesce infatti a impensierire la difesa avversaria con ostinata costanza (anche se in un paio di tiri non trova la fortuna del gol), e allo stesso tempo tira fuori dal cilindro l'abnegazione e la volontà necessaria per abbassarsi sul centrocampo in fase di non possesso, rivelandosi essenziale tappabuchi. Perfetto così! SALDO D'INIZIO STAGIONE 7

PEPPE LECCE: scheggia impazzita, versatile jolly, il ritorno dell'occhialuto salentino restituisce imprevedibilità e frizzantezza alla manovra metallurga. Per larghi tratti sacrificato in raddoppi e recuperi - necessari per difendere il risultato - si rivela letale appena gli viene concesso un briciolo di spazio. Mette la firma sul raddoppio kalashnikovstellato che nel giro di due minuti regala una grossa ipoteca alla vittoria metallurga: solito dribblig insistito e minella a mezza altezza dal limite che il portiere avversario può solo chinarsi a raccogliere in fondo al sacco. Cerca la fortuna anche su un paio di calci piazzati e sembra iniziare a migliorare l'affiatamento con i suoi compagni di reparto. Un unico appunto: nelle ripartenze deve appoggiarsi prima e più velocemente attaccando gli spazi senza palla. Doc Mortis docet! PIOJO LOPEZ 7

2 cazzate:

Castro,  20 ottobre 2009 alle ore 15:54  

forza ragazzi...ora non lasciamo che sia un fulmine a ciel sereno...continuiamo a giocare come ieri e ci toglieremo molte soddisfazione...forza metallurg...

Sir Charles Littlegood 20 ottobre 2009 alle ore 17:17  

da oggi anche tu caro castro hai la tua fotina in alto a sinistra e pure sul sito fica. si tratta di un bieco fotomontaggio ma mi sembra efficace! potrebbe volerci un po' di tempo perché il blog si aggiorni e si riesca a vedere.

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