venerdì 16 ottobre 2009

Le Pagelle



Le scriviamo giusto per pubblicare la foto dell'ennesima strappona sulle pagine del nostro amato blog. La partita è stata ampiamente commentata dalla mirabile penna di mastro Di Blasi. Mezz'ora all'Atletico Avvolte che si porta sul 3-1, mezz'ora di assedio metallurgo che accorcia le distanze ma con una traversa e un gol mancato a porta vuota non riesce nell'impresa del pareggio: finisce 3-2 un partita che via via che il freddo smetteva d'intorpidire gli atleti si è fatta più combattuta divertente e tirata.


LE PAGELLE:

Castro: un frizzante mix di uscite kamikaze, parate reattive e grida strppa timpani gli fanno meritare il titolo di uomo partita Sky nelle file kalashnikovstellate. Non ha responsabilità sui gol, anzi ha il grande merito di tenere a galla il DPO in occasione di qualche ripartenza durante l'assedio finale. BENJI 7,5
D'Abbicco: to press or not to press? this is question! Dalambicco si alambicca per tutta la partita - e molto oltre - su questo problema ancestrale, ma le sue turbe filosofiche non intaccano una prova di grande corsa e grande sacrificio. Nonostante fonti dei servizi deviati parlino di una sua morte sulla tazza del cesso nel postpartita, il nostro eroe di fascia destra non dà segno di preoccuparsene - come delle ingiustificate urla di Gemello del resto - e promette che alla prossima troverà nelle sue flessioni la risposta ai suoi dubbi sull'origine del mondo: pressing asfissiante basso. Dopo il 5-5-5 ci mancava solo questa! SHOPENAUER 6
Gemello: impega mezza partita a trovare un po' di ritmo e posizione, diciamo che la Red Bull impiega mezz'ora a toglierlo da un torpore che sembra ormai atavico e che i maligni attribuiscono a un ritorno di pancia conseguente al brusco abbassamento delle temperature. La cosa meno incolore della sua serata e la maglietta tarocca (anzi no!) della Fiorentina che sfoggia per protesta contro il mancato rinnovo delle divise sociali. In quei trenta minuti di pascolo, il suo uomo trova il tempo di fare una decisiva doppietta, ma solo sul primo gol - quando si fa bere come un vodkamartini agitato ma non shakerato - ha vere responsabilità. Sul secondo era a chiudere, male, sul Materia Sr. Sale nella ripresa, con tutta la squadra, tornando a dispensare qualche sano calcione e una buona dose di inutile e sgradito isterismo. FAGOTTINO MULINO BIANCO 5,5
Tommy: promette a se stesso e al mondo di cacciarsi dalla faccia quel ghigno ebete che ha accompagnato tutte le sue uscite precampionato e mantiene la parola data. Inizia il match con un risolutivo scambio di vaffanculo con il morte e poi si dedica a coprire con ordine. Mai servito nelle sporadiche sortite offensive, non perde le staffe, non rifila mazzate, sbaglia anche meno appoggi del solito. Insomma fa il suo con quel gusto per le cose buone dal sapore un po' antico e ruspante che solo i grandi artigiani dell'enogastronomia popolare sono ancora capaci di esprimere. La ricetta del giorno è tortiglioni cacio e pepe con una spolveratina di menisco di Loris, costolette di Materia alla scottadito e budino di cervello di Cicero. Il palati fini si sarebbe aspettati di bagnare il tutto con un bella bottiglia di Bordellaux del 2007, ma tant'è. Manca solo una spolveratina di grana. GOURMET 6
Beautiful Mind: torna finalmente al suo elegantissimo completo grigio, portafortuna personale, provocando lo sgomento di molti al Katanga Arena. Il gestore lo scambia per l'esattore delle tasse e cerca ogni scusa per non farlo entrare nell'impianto, Gemello addirittura per il funzionario delle pompe funebri, i mitomani per un ispettore in incognito di Marcello Lippi intenzionato a rimpinguare la rosa in vista del mondiale. Svestiti i panni del venditore di fumo ambulante, si cala nella sua personalissima divisa metallurga e, nonostante il multiplo sdoppiamento di personalità (anche in campo!), ne esce una partita dignitosa. Inizia da difensore, continua da centravanti (e lì qualcuno ha chiamato la neuro per portare assistenza  al mister), finisce da difensore quasi mediano. Gioca pulito, a due tocchi, anticipa in difesa e spizza là davanti. La sua mail fa cacare. GIANO BIFRONTE 6,5
Tuttalacioladavanti: non muore per crampi e già questo è un buon risultato dopo la cadaverica uscita della settimana precedente. Ordinato in copertura sulla sinistra, a causa della condizione ancora precaria non garantisce alla squadra quella spinta che in passato ha fatto la differenza per il DPO. Mancano le sue catramine verso la porta e le sue galoppate furiose por toda la banda. Ingenuo sul secondo gol quando, da centrale di difesa, non scala sul TrattorinoSuoOmonimo abbandonato da Gemello in chiusura. Per il resto poche sbavature, ma ancora meno sussulti per i settantacinquemila di Katanga. Insomma, ORE DIECI CALMA PIATTA. 5,5
Baudaffi: arriva trafelato all'ultimo minuto con la carovana bérbér in coincidenza da Tunisi, scampa per miracolo alla polizia penitenziaria che voleva rinchiuderlo nel CPT di Ponte Galeria e rifiuta addirittura sdegnoso gli zuccherini appositamenti preparati per lui dalla LLOD. Risponde con un Bounty altezzoso che probabilmente si gli si piazza sullo stomaco invece di dargli la carica. Gioca con semplicità ma sembra un po' come quei bambini drogati che la mattina di colpito di tecnica hanno lasciato a casa la cartellina plastificata con goniometro, squadra e compasso. S'ingegna per disegnare poligoni armoniosi usando il braccio come righello ma si sporca tutto il grembiulino. Aquista padronanza e cresce con la squadra ma sul più bello si fa trovare pure con la matita spuntata e sbaglia il più facile dei gol. Prova deludente, per il Grande Architetto metallurgo. Ciò nonostante la diringenza del DPO continua la sua fitta missione diplomatica per far scattare l'embargo contro Libia, Tunisia e Marocco. Lo vorremmo sempre in Italia. PIACENTINI (l'architetto) 5
Dottor Stranamore: gran bella partita. E se lo scrive uno che da quanto l'ha infamato in precampionato l'ha pure costretto ad abbandonare il campo una volta... bhe, potete crederci! Parte sulle fascia nel peggiore dei modi: tre palle e tre passaggi facili facili recapitati sui piedi del trequartista avversario. Poi cresce e si fa jolly come il due di cuori nel Burraco. Tiene bene il centrocampo e sfrutta le sue armi nel migliore dei modi. Stop, passaggio e inziccamento come un pazzo bastardo tra le linee nemiche. Coltello tra i denti e pedalare. In un'occasione trova il gol del 3-2 che restituisce speranza e gioco alla squadra, in un'altro paio arriva in ritardo di un soffio all'appuntamento con la storia. Se questo è l'arsenale in dotazione, la guerra si annuncia drammatica e sanguinosa, proprio come piace a noi. Con questo spirito siamo pronti alla conquista - e successiva distruzione - del mondo. STEWIE GRIFFIN 7
Abdul: fa di tutto per esserci e alla fine c'è. Un gol, una traversa, lo zampino sul gol di Stiwie (mi pare) e forse se non ricordo male pure l'assist al bacio per Baudaffi che però era sceso alla macchinetta del caffé per la pausa sigaretta. Insomma, il mister non c'ha la gamba e soffre senza dubbio anche lui dell'assenza dai campi da gioco (anche se le avventure in peschereccio un po' di preparazione secondo me la garantiscono), l'eccesso di alcol e droga e, nonostante la barba da duro e il sorrisetto scaramantico e dissimulatore, il ritorno alla guida del Metallurg, storia e prestigio della F.I.C.A. intera. Dispone il DPO secondo il nuovo modulo ma nel rispetto del credo che è il suo marchio di fabbrica: spaccategli ogni osso dalla terza costola in giù i difensori, roviniamoli di tiri e passaggi là davanti e porca madonna! La squadra approccia spaesata questo nuovo ritorno all'antico e non sembra seguirlo. Poi, approfittando della girandola dei cambi, dopo un prezioso ripiglio di fiato in panchina, si mette in cabina di regia e il Metallurg cambia volto. Ciak si gira, il copione è interessante e l'interpretazione collettiva da Oscar, manca solo l'assolo di un protagonista. Ma da quel momento il film è piacevole finché Katanga non smette di smarmellare. Vale per lui lo stesso discorso di Castro: portiere e centravanti possono e stanno cambiando il volto di una squadra che era morta. Speriamo che le Major americane non ce lo portino via troppo presto. STANISLAWSKY 6,5

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