venerdì 13 marzo 2009

Meusa Real 5-1 D.P.O. Metallurg

Sembra non riuscire a toccare più il fondo questo Metallurg sempre più brutto, sempre meno convinto, sempre meno squadra. Annichilito dalla capolista Meusa, il Dpo sembra ormai rassegnato a far la parte della comparsa.
Nessun accenno di reazione, niente grinta, né carattere. Assolutamente incapace di rendersi pericoloso in avanti, il Metallurg è ormai diventato professionista nel complicarsi la vita dietro, quando invece una partita di sacrificio potrebbe essere l'ultima ancora di salvezza per una squadra che dalla prossima settimana sarà decurtata anche del suo mister goleador Abdul.
E così, mentre si accende la guerra per la successione, è buio profondo per gli uomini che furono di Abdul e non si sa da chi (e come!) saranno guidati. Sono sufficienti tre marchiani errori difensivi per mettersi k.o. da soli. Per il Meusa diventa così tutto troppo facile. La capolista si esalta nel fraseggio e affonda definitivamente il Dpo con una grandissima punizione e una bella azione corale. Nulla la reazione metallurga, come detto, la cui notte profonda è illuminata soltanto dal romantico gol d'addio di Abdul... Un cerino nella notte... Una notte che si prospetta infinitamente lunga.
LE PAGELLE
Amedeo 6: incolpevole sui gol (forse copre male il suo palo sul calcio piazzato ma è stato tirato in modo davvero magistrale), timbra il cartellino con un paio d'interventi molto difficili, di testa e di piede, affidandosi alla traversa quando le sue manone non arrivano.
Vito 5: spinge poco, commette due ingenuità gravissime in difesa che regalano due reti agli avversari. Tenta la fortuna da distanza siderale in un paio di occasioni (e come biasimarlo?) e nulla più. Così è davvero troppo poco per le sue potenzialità. Probabilmente la presa di responsabilità deve essere maggiore proprio a partire da lui.
Gemello 6: in una sfida più panza che sostanza con l'armadietto offensivo avversario cerca di salvare il salvabile ingaggiando un duello di sportellate che impedisce il gol al centravanti del Meusa. Tocca più palloni di tutti gli altri componenti della squadra messi insieme (bruttissimo sintomo), cerca di imbeccare la punta Abdul con due buoni lanci da distanza siderale, ma deve arrendersi alle costanti e devastanti discese dei centrocapisti avversari.
Dabbicco 4: semplicemente inguardabile. E' la perfetta incarnazione dello stato di decomposizione del Metallurg. Per niente incisivo in avanti, dove si perde in inutili dribblig, risulta addirittura disastroso in difesa, macchiandosi dell'ennesimo errore che spalanca la porta agli avversari.
Alessio 5,5: ha un buon senso tattico e si vede, ma sembra continuare a giocare comodamente seduto sulla sua Duna color sabbia, dimenticandosi spesso di togliere il freno a mano dopo aver acceso i motori. Ha il grande merito di cercare, unico, qualche geometria in mezzo al campo, ma predica nel deserto. Ci prova anche lui dalla distanza senza successo, naufraga inesorabilmente rincorrendo i centrocampisti avversari, più fisici e tecnici.
Tommy 5,5: non gli si può chiedere di costruire gioco, ma a tratti sembra proprio che la manovra debba passare dai suoi piedi (altro pessimo sintomo). Gioca ruvido ma corretto e finché sta davanti alla difesa (cappellate difensive a parte), il Metallurg sembra reggere alla forza d'urto avversaria. Esce e si guadagna la sufficienza con simpatici siparietti con il portiere Amedò.
Dottor Morte 5: soffre ogni ruolo che è chiamato a ricoprire. Là davanti non vede una palla (ma non si può fargliene una colpa), sulla fascia fatica a contenere le discese dell'ala sinistra del Meusa e di cosenguenza è meno lucido nelle ripartenze. In mezzo al campo cerca anche lui la giocata semplice e ordinata ma di occasioni ne ha ben poche e la più ghiotta (contropiede 4 contro 2) la spreca malamente con un tiraccio da fuori area.
Abdul 6: inzia a centrocampo nella fase più equilibrata della gara, ritmo blando e piedi buoni. Poi passa in avanti a ritrovar se stesso nella triste solitudine dell'attacco kalashnikov stellato: qualche buon movimento (l'intesa con i lancioni di Gemello manca proprio per questione di centimetri), un gol di rabbia e potenza, qualche tentativo in prodezza che in modo semplice sarebbe stato probabilmente più efficace. Non è stata la sua miglior partita, ma Dio solo sa quanto ci mancherà quelm brindellone là davanti! Buon viaggio!

2 cazzate:

Anonimo,  13 marzo 2009 alle ore 18:13  

unica annotazione di merito... da una di quelle mie poche geometrie è scaturito il gol di saluto del mister

El C.i.d. 16 marzo 2009 alle ore 10:49  

Zitto tu e vedi di guidare la tua duna fino alla vittoria e non di pavoneggiarti nei giri sul lungomare!

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