Il cavallo di troia
ed eccoci all'angolo del mister. si sa, il calcio non finisce mai di stupire, di progredire, di regredire, di fare un po' incazzare e un po' cacare. a tal proposito, come monito a restare tutti uniti, come invito a coprire con lo scudo il metallurgo alla vostra destra e fidarvi ciecamente della copertura che farà per voi il metallurgo alla vostra sinistra, il vosro-più-che-suo mister Franco "la Viola Mammola" Scoglio vuole raccontarvi una storia.
il DOVE è un posto dimenticato da dio, cioè una chiesa. gestita da tal padre claudio che c'ha un sacco di palloni, che se ne frega se bestemmi in campo, che ti fa pagare 3 euro a partita. ma non ci sono gli spogliatoi. ma nemmeno le docce. ma il campo è praticamente sabbia e più largo che lungo. un posto così, insomma. Il QUANDO è ieri sera, ore 9. il CHI sono il vostro mister e tuttociola lamontanara. il PERCHé è misterioso, e forse ci arriveremo alla fine, ma per ora il racconto, il COSA.
dovete sapere, miei cari frugoletti tritaossa, che la settimana scorsa, di giovedì, 3/7 del metallurg sono stati chiamati a completare un 5 e 5 contro nuovi baresi. tecnica sopraffina, questi nuovi sfidanti, ma veramente sopraffina, grande intesa eccetera eccetera. orbene i nostri, aiutati da enzetto e marchetto - capipopolo dell'auleta di cui non ricordate forse il nome ma sicuramente il buon gioco - hanno asfaltato i funamboli adriatici con una delle migliori prestazioni collettive sul campetto che gli altri metallurghi ormai considerano alla pari del minibasket.
ma torniamo a ieri.
TommieGgemello senza vulìa, morte con pube infiammato e marcescente, i due dell'auleta assenti per patrimonio in Basilicata, c'era la rivincita di mezzo. vito si sbatte e ne trova altri due - uno forte e uno un po' cesso - ma comunque ne mancava uno. ed ecco che si manifesta la genialata dei baresi. da loro, fratelli, non dobbiamo imparre niente, e cada il disprezzo e la nostra spada senza filo. ecco che ci chiamano e urlano il loro peana "ve lo troviamo noi il quinto, tranquilli!". ed ecco che la tragedia si manifesta. gli infidi baresi agghindano a festa il loro cavallo di troia, un tale gianvito alto e allampanato, uguale a mimmo di carlo e quindi anche a possanzini, e ce lo servono sul piatto d'argento del tradimento. il capitano avversario - e da uno che si chiama Bibi non ti puoi aspettare niente di meglio - sussurra "ecco il vostro terzino". e l'incubo comincia. i cinque baresi - con un nuovo innesto di tecnica ancora più sopraffina - si accaniscono contro le reliquie della nostra rabbia. il cavallo di troia fa il suo lavoro, cioè si rivela uno che non ha mai giocato a calcio in tutta la vita e che quando gli arriva la palla si gira di spalle impaurito. se riesce a fermarla anzichè andare avanti rimane immobile. la palla scivola via e lui sta fermo come un autistico. in porta non ci vuole andare. cerchiamo la rimonta disperata giocando in tre - il quarto è checchepasculli che non giocava da cinque mesi ed era già famoso allora per non correre e per tirare indietro il piedino non proprio fatato - correndo come pazzi, entrando a gamba tesa su tutto e tutti. vito sradica un palo e una traversa, io ne prendo altrettanti. ma tra un super gol di vito e tanti scambi entusiasmanti con tale nicola - veramente buono - ci spompiamo e perdiamo di lucidità. il cavallo di troia intanto, sempre più in disparta, comincia a sbavare com un handicappato e praticamente esce dal campo ogni volta che l'azione si avvicinava a lui. finisce con il sottoscritto che manda alle stelle il rigore del pareggio, un altro paio di pali nostri e loro che segnano con un innocuo tiro dalla difesa che sorprende checchepasculli fuori dai pali fuori di testa fuori dai coglioni. qui, sotto di due, per la prima volta, figli miei, il vostro mister Franco Ettore Scoglio ha urlato "basta chiudiamola qui". e dopo aver regalato un sonaglio all'handicappato cavallo di troia siamo andati via nella nebbia. la morale della lunga favola è: mai accettare un regalo da uno sconosciuto, meno che meno barese. l'invito dopo la lunga favola è: in alto lo scudo, il sangue di tutto il metallurg dipende dalle palle di ognuno.
adesso ci rimarrebbe il PERCHé. figli, fratelli, gocce di vomito e di rugiada, il PERCHé è un mistero. forse il mondo sta sprofondando nel triste oblio, forse questa gente un domani ci governerà, forse la nostra etica è vecchia di tremila anni e scomparirà quando il nostro sangue sarà asciutto e polveroso. perchè lo hanno fatto? dove hanno trovato il mongolino gianvito? cosa hanno dato alla sua famiglia? non c'è risposta, solo disprezzo, supposizioni. troia è rasa al suolo . i suoi guerrieri sconfitti tornano a voi. accoglieteli. riportateli al trionfo. "every little thing thaht you say or do/ i'm hung up/ i'm hung up on fyou/ waiting for your call every night and day/ i'm fed up/ i'm tired of waiting on you"
2 cazzate:
solidarietà!
laveremo l'infingardo tranello barese con il sangue verzano, lunedì...
muauahahahahahahah!
voi non avete davvero più nulla nel cervello vi siete fatti fottere con un trucco inventato da voi. chi si ricorda un tizio con le ginocchiere che tutto poteva essere tranne che un giocatore di calcio ???? chi la fa l'aspetti
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