L'insostenibile leggerezza del team
Pagelle del 21 gennaio 2008: DPO Metallurg - Real Verza
La sicurezza, si sa, gioca brutti scherzi ai calciatori. Eccesso di fiducia, superficialità, disprezzo dell'avversario sono gli ingredienti giusti per una miscela esplosiva, un intruglio che è costato il secondo stop consecutivo agli atleti in maglia nera.
La partita, del resto, è scorsa via per i due terzi senza destare troppi entusiasmi, ma nemmeno troppe preoccupazioni. Sotto di un gol per un'incertezza in fase d'impostazione, il DPO era tornato subito sotto con Sparacino. Costretto ancora a inseguire per una prodezza di Vespuozzo, il Metallurg aveva ancora una volta aggiustato il risultato. Un 2-2 dal quale le squadre non si sono scollate per un bel po', quasi mezz'ora. Nella lotta del centrocampo e nella noia degli estremi difensori, soltanto un palo del centravanti verzano aveva destato gli assopiti cani randagi assiepati sugli spalti (i migliori preparatori atletici di Gemello, vociferano i maligni).
Poi l'abisso. Saltati gli schemi, persa la bussola, il Metallurg, invece di tirare fuori la grinta e i coglioni che lo hanno reso famoso negli ultimi spezzoni di gara, si è afflosciato come mongolfiera senza fiamma, come pisello eiaculato, come tette di vecchia in menopausa.
Vantaggio verzano, doppio vantaggio verzano. Generosi ma affatto lucidi, i men in black hanno provato a riversarsi in avanti, con l'unico risultato di scoprirsi alle sfuriate del trio Geppo-Milluzzi-Vespuozzo, cinico nel superare con eleganza (e a più riprese!) le ultime esili barriere difensive metallurgiche.
L'ultimo timido colpo di coda del DPO, che con due gol d'orgoglio ha fissato sul 9-4 il risultato finale, lascia qualche speranza per il futuro, ma non è certo abbastanza.
La squadra ha bisogno di ritrovare morale, mordente, gambe, lucidità e sete di vittoria. Tutto, o quasi, insomma. Sarà sufficiente l'avvicendamento tecnico sulla panchina a restituire linfa vitale e occhi di tigre agli uomini capitanati da Mortensonn?
Al campo l'ardua sentenza!
GEMELLO 5: stenta, abbandonato dal suo storico compagno di reparto, a prendere le misure a Vespuozzo, cui regala in avvio troppo spazio. Riesce ad arginarlo per buona parte di gara, ma cede alla fine ai contropiedi degli avversari, finendo per pascolare lontano dalla palla a fine partita. Orfano!
DABBICCO 6: è il migliore dei suoi, almeno per grinta e abnegazione. Copre, ringhia, si spinge in avanti, incoraggia e richiama i compagni. A volte si perde, ma suda la maglia ed è forse l'unico testimone dello spirito metallurgico che fu. Trattore!
VITO 5: spento e svogliato, è la controfigura spompata del macina-kilometri che ha fatto la gloria della squadra e distrutto le notti degli avversari. Spinge poco, copre poco, è stranamente eclissato da Nocciolo. Alla fine segna un bel gol per il morale suo e dei compagni... Chiavatore!
MORTE 5,5: impazzisce in mezzo al campo, dividendosi tra ala, mediano e mezza punta. Forse chiede troppo e per questo combina troppo poco. Mancano le sue sfuriate sulla destra, specie in una giornata così zeppa di centrocampisti. Generoso ma impreciso, trova il tempo per imbunnarsi e perdere la lucidità tanto utile alla squadra. Anatra zoppa!
DAVIDE 5: Senza ruolo, senza corsa, senza ispirazione, oscilla tra la linea mediana e quella difensiva, ma non dà ordine alla squadra e alla lunga scoppia. In campo non bisogna ridere, ma ringhiare. Zuzzurellone!
MASSI 5: Anche lui non trova la posizione e riesce troppo poco a ispirare le ripartenze di un Metallurg pressato a tutto campo. Soffre l'avanzamento sulla mediana di Geppo e lo svariare sulle due fasce non l'aiuta nei suoi compiti di regia. Sopraffino come sempre nello spunto individuale, sembra a volte giocare troppo per la platea, quando dovrebbe prendere in mano la squadra. Non manca mai la parola d'incoraggiamento al compagno. Topo Gigio!
ABDUL 5,5: Abnegazione, sacrificio. Servono quando là davanti non arriva una palla giocabile, e lui ce li mette. Rientra a cercare palloni, cerca il dialogo veloce con i compagni, ma le sue idee e i suoi spunti svaniscono sulla trequarti avversaria, complice un Iampaglia particolarmente in giornata di grazia. Sotto porta è il solito cinico mattatore, senza di lui il risultato sarebbe stato più pesante. Ultima roccaforte!
TOMMY 6: Un sette per l'autocritica, un cinque per il turno di stop autoimposto, una scelta comunque da non discutere.. Senza di lui la difesa fa acqua, la squadra non è cattiva, le risate e le buttanate sono quasi inesistenti... Ma ogni partita fa storia a sé, gli episodi di gloria e d'infamia non devono avere strascichi. Con lui in campo sarà un altro Metallurg, un'altra LLOD, un altro gemello. L'Ansa annuncia l'uccisione del giudice sportivo da parte delle Farc. Colonna!
1 cazzate:
TRISTI MA SIMPATICI
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